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Contabilizzazione condomini

Percorso di efficientamento:

Il primo passo per ridurre gli sprechi in condominio è la diagnosi energetica. Per un edificio con una quindicina di alloggi costa circa 3.800 euro, ma il prezzo può variare da 500 fino a 7 mila euro in base alle dimensioni dell’immobile e ad altri fattori climatici.
Consente di conoscere nel dettaglio le cause delle dispersioni termiche e, dal monitoraggio dei consumi, emerge in modo chiaro quali sono gli interventi più convenienti, il loro costo e i benefici che sono in grado di generare in bolletta.
Sul mercato c’è chi propone audit energetici a pochi euro, facili consulenze green in grado di diagnosticare “a grandi linee” gli sprechi. Ma per analizzare le performance dell’edificio e individuare gli interventi più efficaci servono strumenti professionali, sopralluoghi tecnici e studi di fattibilità certificati, in grado di dare garanzie sui risultati: la diagnosi energetica è uno strumento definito dalla norma nazionale Uni Ts 11300/1-2, che solo dei professionisti e delle imprese specializzate sono in grado di rilasciare ai condomini.
L’assemblea deve deliberare la spesa e incaricare l’amministratore di affidare la diagnosi, tramite valutazione dei preventivi, a un’impresa specializzata.
A quel punto sarà proprio l’amministratore a dover fornire all’impresa una scheda con le caratteristiche dell’edificio, i dettagli relativi agli impianti , i dati su consumi e bollette energetiche degli ultimi dieci anni, e il bilancio consuntivo del condominio comprensivo dei riparti dell’ultimo biennio.
Una squadra di tecnici arriverà in condominio, per ulteriori misurazioni: il rilievo nella centrale termica serve per calcolare i rendimenti e la percentuale di gas nocivi nelle emissioni; l’analisi delle performance in alcuni appartamenti a campione ( cinque minuti per ciascuna unità) consente di misurare le superfici riscaldate e rilevare i corpi scaldanti.

Valvole termostatiche

Il nuovo impianto di riscaldamento è stato progettato e realizzato nel pieno rispetto della normativa vigente in materia di risparmio energetico. Dal punto di vista della temperatura interna ai locali abitati degli edifici residenziali consigliamo di non superare i 20° C.
L’art. 9 comma 6e del Dpr n. 412/93 stabilisce che tutti gli impianti centralizzati dotati di gruppo termoregolatore programmabile su due livelli di temperatura nell’arco delle 24 ore possano essere condotti in esercizio continuo così da mantenere sempre l’edificio “in temperatura” e consentendo il maggior rendimento possibile al generatore di calore. La norma, inoltre, impone la regolazione della temperatura ambiente su due livelli, uno diurno a 20° C e uno notturno a valori inferiori a 16° C.
La norma intende garantire ai condomini il giusto comfort domestico nell’ottica del risparmio energetico, evitando così scompensi dell’impianto e i “furti di calore” dovuti a eventuali locali o appartamenti non riscaldati che avrebbero l’effetto di sfavorire, anche economicamente, le unità immobiliari limitrofe.
Le valvole termostatiche installate su ciascuno dei vostri radiatori vi consentono di regolare autonomamente la temperatura dei singoli locali, ma mantenendosi all’interno della fascia di temperatura che va da 14°C a 24°C. Sulla testina termostatica è presente la numerazione da 0 a 5 che corrisponde alle seguenti temperature:

0 ….. * ….. 1 ….. 2 ….. 3 …… 4 ….. 5
Off 7°C 12°C 16°C 20°C 24°C 28°C

Nel rispetto della norma, del comfort e del risparmio energetico, le testine delle valvole che va da 1,5 a 4. Il compito della valvola termostatica è di mantenere costante la temperatura del locale agendo sul flusso dell’acqua calda in ingresso nel radiatore.
A partenza da freddo, la valvola è aperta e il flusso dell’acqua è quasi totale, via via che il locale comincia a riscaldarsi la valvola termostatica inizia a chiudersi riducendo la quantità di d’acqua in entrata, fino a chiudersi completamente al raggiungimento o superamento della temperatura desiderata.
La valvola termostatica permette, quindi, che nel radiatore entri solo la giusta quantità di acqua calda necessaria per mantenere costante la temperatura del locale. Per questo motivo il radiatore non sarà sempre uniformemente caldo, ma potrà essere, in alcuni periodi di tempo, totalmente freddo o riscaldato in modo non uniforme, ad esempio con la parte alta del radiatore più calda di quella bassa.
Più i radiatori sono “freddi”, pur garantendo il comfort, maggiore sarà il risparmio energetico.

Ripartitore di Calore

I ripartitori elettronici dei costi di riscaldamento sono dispositivi fissati su ciascun radiatore in grado di misurare l’emissione di calore in ambiente (unità di misura: “unità calore”) e di memorizzarne i dati acquisiti.
Ogni ripartitore è dotato di due sensori: il primo per il rilevamento della temperatura ambiente mentre il secondo per la temperatura del radiatore. Il display del ripartitore, in visualizzazione normale, riporta il numero di unità calore che sta producendo il radiatore al quale è fissato. Il dato viene registrato e raccolto dalle centraline che lo elaborano nel relativo quantitativo in Euro spesi per il proprio comfort. Tale elaborazione avviene attraverso un preciso calcolo matematico che mette in relazione l’unità calore rilevata con il potere emissivo del radiatore e la dispersione termica del locale.
Il consumo di unità calore tradotto in quantità di energia consumata permette di conoscere esattamente la propria spesa energetica, disponibile in tempo reale on line accessibile tramite password che vi verrà fornita dal gestore o dal vostro amministratore condominiale entro la fine del primo anno termico.